Disturbo ossessivo compulsivo

Disturbo ossessivo compulsivo


Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è un disturbo d’ansia considerato raro fino a poco tempo fa, ma studi recenti hanno dimostrato che il DOC è molto più comune di quanto si pensasse: ne sono affette fino a 2 persone su 100.
Il DOC è caratterizzato da pensieri intrusivi, persistenti e non desiderati che si insinuano nella nostra mente e che la persona non riesce a scacciare.
Questi pensieri intrusivi possono portare forte disagio e l’attuazione di comportamenti compulsivi, detti rituali.
I pensieri ossessivi (ossessioni) riguardano di solito:
- Paura di essere contaminati o contagiati;
- Paura di far del male a qualcuno;
- Paura di bestemmiare;
- Paura di poter commettere atti violenti o immorali;
- Paura di possibili disgrazie future.
 
I pensieri ossessivi producono malessere e ansia e i rituali servono ad attenuare tale malessere.
I rituali (comportamenti che chi soffre di DOC prova il bisogno irresistibile di eseguire per ridurre l’ansia o per prevenire il verificarsi di eventi temuti) più frequenti sono:
- lavare (ad es lavarsi le mani, parti del corpo, abbigliamento, oggetti ecc..);
- controllare (controllare gli interruttori della luce, i rubinetti del gas, le maniglie della porta di casa, dell’auto ecc..);
- contare, mettere in ordine, formare nella mente un’immagine positiva di qualcosa, vestirsi in modo fisso e preordinato, conservare e accumulare oggetti.

La riduzione dell’ansia conseguente all’esecuzione del rituale è di breve durata e la persona sente il bisogno di ripeterlo. Chi controlla i rubinetti del gas per evitare che la casa bruci, si sente costretto a ripetere più volte il controllo sia perché non è sicuro di aver controllato bene (dubbio), sia perché gli ritorna in mente il pensiero intrusivo inerente la possibilità (catastrofica) che la casa bruci.
Spesso, i rituali portano via molto tempo, provocano ritardi e interferiscono notevolmente con le attività della vita quotidiana.

E’ comune in chi soffre di DOC evitare situazioni o oggetti che possono scatenare il malessere (ad esempio chi è portato a lavarsi in maniera compulsiva cercherà di evitare di toccare qualsiasi cosa che possa essere sporca e chi prima di uscire di casa si sente costretto a controllare tutti gli apparecchi, le porte , le finestre, cercherà di uscire il meno possibile). L’evitamento delle situazioni che possono generare ansia può sembrare ragionevole ma non funziona perché la persona è indotta ad evitare sempre di più e in questo modo si preclude la possibilità di imparare che la situazione evitata non è pericolosa.
Chi è affetto da DOC è portato a caricare di significati negativi i pensieri o le immagini intrusive, si colpevolizza per averli e si sente responsabile per le loro possibili conseguenze. Cerca a tutti i costi di evitare che i pensieri temuti diventino realtà, fino a quando si convince che il pericolo diminuisce se esegue determinati rituali o ricorre ad altre strategie per neutralizzare il pensiero intrusivo.

La terapia cognitiva mira a mettere in dubbio queste convinzioni e a insegnare a prevenire la risposta falsamente rassicurante.

IL TRATTAMENTO DEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO
Il trattamento consiste nell’esposizione al pensiero che provoca l’ansia e nel tentativo poi di evitare i rituali mentali rivolti ad attenuare il malessere.
Chi soffre di DOC reagisce al pensiero (intrusivo) con paura, spavento e ansia, cercando disperatamente di non pensarci o cercando di pensare ad altro per annullarlo o cancellarlo. Strategia questa non efficace perché in questo modo la probabilità che il pensiero ritorni e lo faccia stare male aumenta.
Il paziente viene aiutato a seguire il programma di esposizione al pensiero mediante tecniche cognitive dirette a mettere in dubbio le sue opinioni sui pensieri intrusivi e quindi a modificarne il significato.
L’esposizione deve riguardare non solo i pensieri ossessivi stessi, ma anche ogni cosa che chi soffre del disturbo evita di fare per paura che possa generare i pensieri ossessivi o realizzarne la minaccia.  Ad es chi teme di avere pensieri blasfemi può evitare di andare in chiesa per paura che in quel posto si manifestino. Per mantenere o ottimizzare i risultati del trattamento, bisogna anche superare questi bisogni.

Il disturbo ossessivo compulsivo è molto diffuso tra la popolazione, è caratterizzato da pensieri intrusivi, persistenti e non desiderati.

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Il mio compito in questa fase è accogliere la persona con il suo marasma emotivo, cercando di metterla a proprio agio, creando intorno a lei un clima di serenità e accettazione per i propri vissuti e per le proprie emozioni.

Antonio Di Sabato - MioDottore.it

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