Depressione

Depressione


Cos’è la Depressione
Il disturbo depressivo può colpire chiunque a qualunque età, ma è più frequente tra i 20 e i 50 anni ma può iniziare anche prima, spesso tra i 15 e 19 anni, e talvolta anche dopo i 50. E’ particolarmente frequente nei disoccupati e nelle donne che hanno appena partorito e che hanno difficoltà ad accudire il neonato o ad adattarsi al nuovo ruolo di madri.
Più episodi di depressivi si sono avuti, più è facile averne di nuovi, se non si ricorre a una terapia che è capace di ridurre il rischio di ricadute.  
Tutti quanti abbiamo l’esperienza di una giornata storta, in cui siamo giù di corda, tristi, più irritabili del solito e “ci sentiamo un po’ depressi”. Molto probabilmente non si tratta di un disturbo depressivo, ma di un calo d’umore passeggero. Non è comunque sempre facile definire dove finiscono la tristezza e la demoralizzazione e comincia la depressione. Si può parlare di depressione quando l’umore è particolarmente basso per un periodo abbastanza lungo, quando la persona sta male e funziona meno bene.

In genere, una persona depressa ha i seguenti sintomi:
- Stato d’animo di tristezza, abbattimento sentirsi giù per la maggior parte del giorno; la tristezza e l’angoscia sono solitamente maggiori in un particolare momento della giornata, per lo più al mattino;
- Perdita di piacere e interesse per quasi tutte le attività che prima interessavano e davano piacere;
- Senso di valere poco, di essere un fallito, di essere inutile o senso di vuoto;
- Senso di colpa eccessivo, convinzione di essere indegni;
- Difficoltà nel concentrarsi a lungo nelle cose che si fanno o di prendere decisioni, anche piccole;
- Incapacità di pensare lucidamente;
- Disturbi del sonno: chi è depresso si può svegliare troppo presto al mattino senza sentirsi riposato o può avere difficoltà nell’addormentarsi.

Vi sono però persone depresse che dormono troppo, cambiamenti nell’appetito: per lo più le persone depresse perdono l’appetito e dimagriscono, ma ve ne sono che mangiano di più, come se cercassero conforto o distrazione nel cibo; agitazione, irrequietezza o invece rallentamento: il rallentamento si manifesta con maggiore lentezza nel fare le cose; riduzione dell’energia, facile stanchezza o spossatezza;
pensieri ricorrenti che non vale la pena vivere o addirittura di morte e di suicidio.

E’ raro che una persona depressa abbia contemporaneamente tutti i sintomi riportati sopra, ma se soffre quotidianamente dei primi due sintomi su descritti e di almeno altri tre è molto probabile che abbia un disturbo depressivo. Il sintomo soggettivo prevalente è la sensazione di essere inutile, negativo o continuamente colpevole che può arrivare all’odio verso di sé. La caratteristica principale dei sintomi depressivi è la pervasività: sono presenti tutti i giorni per quasi tutto il giorno per almeno 15 giorni.

Come si cura la Depressione
La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) ha mostrato scientificamente una buona efficacia sia sui sintomi acuti che sulla ricorrenza.  Nelle forme depressive moderate-gravi, specie se con episodi frequenti, alla psicoterapia si associano i farmaci (antidepressivi o ai regolatori dell’umore), che servono a dare energia e motivazione e ad accelerare la ripresa.
Obiettivi della La terapia:
- Abbreviare la durata e la gravità dell’episodio depressivo;
- La psicoterapia fa si che la persona depressa impari a prevenire o almeno a gestire meglio gli episodi depressivi successivi, che sono frequenti in assenza di trattamento;
- Nel 10-20% dei casi l’episodio depressivo non si risolve da solo e, in assenza di trattamento, col tempo aumenta significativamente il rischio di suicidio: fino al 10-15% dei depressi non trattati possono suicidarsi.

La psicoterapia cognitivo –comportamentale si svolge generalmente in 15-20 sedute di un’ora nell’arco di 12-20 settimane, per un massimo di 25 settimane.
Di solito si fa una seduta alla settimana. Chi segue la terapia è invitato a prendere nota di quello che fa e di come si sente tra una seduta e l’altra e a fare i cosiddetti “compiti a casa”. I compiti sono molto importanti in questa forma di terapia, perché portano la persona depressa a impegnarsi per migliorare anche al di fuori degli incontri. Maggiore è l’impegno, maggiore è il merito della persona, anche perché la sua energia e voglia di fare sono ridotte dalla depressione.
I familiari e gli amici sono quasi sempre preoccupati e qualche volta comprensibilmente irritati di fronte alle lamentele, al continuo pessimismo e alla mancanza di motivazione di chi soffre di depressione. Ma di solito sono anche disposti ad aiutare e possono essere di grande giovamento se chi è depresso sa cosa chiedere loro, cioè innanzitutto aiuto per non isolarsi e per essere più attivo.

La depressione è un disturbo che può colpire chiunque a qualunque età. Impariamo come curarla.

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Il mio compito in questa fase è accogliere la persona con il suo marasma emotivo, cercando di metterla a proprio agio, creando intorno a lei un clima di serenità e accettazione per i propri vissuti e per le proprie emozioni.

Antonio Di Sabato - MioDottore.it

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